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domenica 16 dicembre 2012

L'umiltà è...




L'umiltà è alla base di tutto. La buona educazione, quella dell'umile, non diverge in discussioni litigiose ma verso una comprensione ed un dialogo più umani. Nel pensiero Cristiano, per esempio, attraverso la preghiera si rafforza la fede. Pregando con fede, il credente si rende umile, si inginocchia, di fronte a Dio e agli altri. Oggi l'umiltà non è una caratteristica da idealizzare, anzi è considerata un sintomo di debolezza sociale. Ma l'umile accetta con fede anche chi non la pensa alla stessa maniera, non comanda ma ascolta, non chiede ma da, non vende ma condivide, quando l'altro chiama è pronto a rispondere, non pensa di sapere tutto ma cerca di apprendere altre cose.

La vita reale è materialità, affari, ricchezza e povertà esteriori: sono tutti possessi terreni, invenzioni umane per consumare o presentarsi più o meno meglio di fronte agli altri; per distinguere dall'esterno il più bravo a rendersi una vita agiata da chi non riesce neppure a comprarsi da mangiare una sola volta al giorno. La ricchezza vera è quella che può farci essere felici senza possedere niente: il bambino piccolo che chiede solo il nostro affetto, gli occhi languidi di un vecchio che ti ringraziano senza che lui pronunci parole, quando gli siedi accanto, solo per fargli compagnia; il poter dedicarsi ad una propria passione senza dover pensare a trarne il massimo profitto economico; lavorare per vivere equamente e non vivere per lavorare e per dover pagare inutili consumi...

TC

mercoledì 28 novembre 2012

Vibrano i sensi 2




Ticchetta la pioggia sul letto di foglie
scandendo il tempo;
chi sogna il tramonto
si perde nel mondo.
Smarrisce la stella il cammino.


Cercando lontano le membra pur spoglie,
con sguardo splendente
la fiamma si accende,
la luce si estende.
Ritrova il fuggente destino.


Un bacio leggero sfiorato che coglie...
vibrano i sensi,
scuote la pelle,
si attraggon le stelle.
La mano congiunge il pennino.


La notte diventa la vita con doglie
di Luna che culla,
di punti infiniti,
di ponti scolpiti.
Di versi pensati di fino.


L'amore riflette in tutte le soglie
la luce del vero;
c'è un raggio di Sole:
sul prato le viole...
I sensi son d'oro zecchino.


TC


martedì 6 novembre 2012

Il poeta





Il poeta 
è come il vento:
raccoglie ogni frammento
e, come polline,
lo spolvera sui prati...

T.C.
06 novembre 2012

sabato 3 novembre 2012

Vibrano i sensi


VIBRANO I SENSI

Ticchetta la pioggia
scandendo il tempo,
chi sogna il tramonto
si perde nel mondo.

Guardando lontano
con sguardo fuggente
la fiamma si accende,
la luce si estende.

Un bacio leggero:
vibrano i sensi,
scuote la pelle,
si attraggon le stelle.

La notte diventa
di Luna che culla,
di punti infiniti,
di ponti scolpiti.

L'amore riflette
la luce del vero;
c'è un raggio di Sole:
sul prato le viole.
© Tiziano Consani
3 novembre 2012

giovedì 1 novembre 2012

Cose strane...




Una festività speciale
si svela in questi giorni,
mi rende quasi assente
dall'attimo e dal frangente.

Il senso si disperde
son messo a dura prova,
la fede è l'unica leva
che liberi l'immanente.

Non senso razionale
e solo trascendente
riflette nella mente
che assorbe: cose strane...

Non sono più me stesso,
...qualcosa che m'attrae...
raccolgo il sesto senso
e dopo, pur, sto male...

Gli aghi nella carne,
i crampi nei visceri,
l'orecchio che martella
e gli arti: tremano...

Forse,
infinitesime, invisibili 
fiammelle chiedono:
solo una preghiera? ...

 © Tiziano Consani
    1 novembre 2012

domenica 14 ottobre 2012

Osservando lontano



Osservando il suolo
traspare ciò 
che sotto di me
sorregge il tutto
sospeso nel vuoto.

La luce 
lacera il terreno,
lo bagna di vita,
e l'anima germoglia
con lunga vista.

Da lontano
un eco risponde
e l'arcobaleno
fa da ponte alla meta
che si avvicina.

Una foglia
colorata di ruggine,
nemica, volteggia
trasportata dal vento
e si perde solitaria
mentre, lentamente scopro, 
il reale destino assegnato...

T.C.
Calci, 13 ottobre 2012


lunedì 1 ottobre 2012

L'oscurità illumina!



E mentre l'universo turbina caotico, dentro e fuori di noi, un raggio di sole aprendosi un piccolo varco, squarcia il cielo nuvoloso: un cono di luce, intensa, raggiunge le profondità del cuore e fa dissolvere il buio... Scopro che:

È camminando
nell'oscurità
che riesco
più a vedere,
come se il buio
mi fosse amico,
o forse, perché,
la paura di lui,
mi fa guardare
meglio.

TC
(20S)

domenica 16 settembre 2012

Planare di farfalla

Foto: Annalisa Sala


Invisibile tela
sospesa
nel vuoto:
oscuro
territorio
della mantide,
che scavando
nel fragile
pensiero,
contrapponendo
l'esuberanza
del vivere,
all'abisso
della disperazione,
illude
la sua preda,
che ignara,
sognante,
cavalcando
un leggero
alito di vento,
planerà
nel cielo
aprendo,
per l'ultima volta,
le sue ali
di colorata,
sensibile,
farfalla...
Tiziano Consani
15/09/2012
Questa poesia ha partecipato al seguente concorso letterario:




venerdì 17 agosto 2012

Riflessione sull'attuale crisi economica


E se la crisi economica attuale fosse veramente l'ultimo modo rimasto per farci capire?
In fondo, la perfezione, non può essere dell'uomo e per questo, ogni cosa che quest'ultimo farà, sarà destinata, prima o poi, a finire... I mercati, anche quelli internazionali, gestiti dai grandi esperti dell'economia mondiale, sono esclusivamente, creazioni dell'uomo... 

T. C.
17 agosto 2012


"...Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza. ..." ( 1Cor 15,20-26 )

"Se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel Regno dei Cieli" (Mt 18,3)



martedì 14 agosto 2012

Sintesi di un viaggio a Medjugorje

Circa un anno prima...

8 giugno 2011

Ormai mancano pochi giorni alla partenza per Medjugorje; il viaggio è stato programmato da tempo e tutta la famiglia, io compreso, non vediamo l'ora di coronare quel traguardo e compiere il tanto atteso pellegrinaggio.

14 giugno 2011

Le valigie sono pronte, ma la mattina della partenza per la meta stabilita, parte solo nostra figlia. Io sono, ancora quasi incosciente, disteso su un letto del reparto chirurgico d'urgenza dell'ospedale pisano di Cisanello e mia moglie è accanto a me ad assistermi...

Nei giorni che seguono...

L'SMS a mia figlia l'ho inviato dopo meno di una settimana e contiene il seguente messaggio: "Sono andato in bagno con le mie gambe aiutato da un infermiere! Un bacio, babbo."

La risposta è arrivata subito dopo, sempre via SMS: "Che bella notizia! Sono sul Križevac! Ho pregato per te! Anche sul Podbrdo, l'ho fatto!

18 giugno 2011

Il pullman dei pellegrini di ritorno da Medjugorje si ferma al suo capolinea in piazza della Propositura a Calci. Molti dei ragazzi scendono dal mezzo con gli occhi lucidi dall'emozione. La prima cosa che mia figlia diciassettenne dice a mia moglie e che la lascia riflettere, dal modo con il quale si esprime, è: "Mamma, bisogna andare laggiù tutti e tre: babbo, io e te!"

20 giugno 2011

Vengo dimesso dall'ospedale e torno a casa e, nei giorni a seguire, a poco a poco, la vita familiare riprende il suo scorrere giornaliero ed anch'io, a parte una discreta quantità di grappe di sutura sul mio ventre e le relative poco piacevoli medicazioni, mi permetto una adeguata convalescenza e, lentamente, (sembra un gioco di parole), ritorno a correre freneticamente per lavorare e ubbidire alle esigenze del nostro evoluto modo di vivere.


Un anno dopo...

4 luglio 2012

Ore 5,00: stiamo salendo sul pullman che ci porterà in pellegrinaggio a Medjugorje: questa volta siamo tutti e tre! La famiglia è al completo!
A parte i quasi quaranta gradi di temperatura, durante le ore calde della giornata, il viaggio è andato per il meglio. Alle ore 21,00 circa arriviamo a destinazione!

5 luglio 2012

Nel piazzale, a sinistra della Chiesa di San Giacomo, dove i pellegrini possono sedersi in attesa del loro turno per la confessione, mentre attendo di potermi confessare (comunque, non ci riuscirò per la grande quantità di persone in fila ad attendere), mi siedo nel punto dove gli alberi creano ombra, sulla fila di sedie che è stata posizionata, lungo il muretto, all'inizio dell'ingresso e  comincio a scrivere la seguente storia.

Forse solo perché, in passato, una sera dello scorso inverno, avevo ascoltato qualcosa di simile a un convegno nel teatro del paese ed è stata tutta una mia suggestione...
Comunque ho dovuto, assolutamente, scrivere questa storia! E l'ho scritta tutta di filato in meno di dieci minuti e avrei anche fatto prima se una simpatica e, nello stesso tempo, curiosa signora pugliese di mezza età, non mi avesse interrotto chiedendomi che cosa stessi scrivendo di così importante per farlo tanto velocemente. Mi ha chiesto se ero uno scrittore. Le ho risposito che ero un artigiano. Lei mi ha guardato sorpresa e meravigliata. Ha aggiunto che era venuta fin lì da Foggia, via terra e che aveva fatto quasi 1800 Km. Si  è, poi, congedata scusandosi per avermi interrotto e ha cercato pure di tranquillizzarmi (devo essere stato stravolto...) spiegandomi con aria sapiente che lì è normale che si abbiano comportamenti diversi dal nostro solito...  

Non mi sono messo a dettagliare alla signora che, in effetti, scrivo per passione e non per mestiere, ma il fatto che abbia scritto questo raccontino, in quel determinato luogo, con tutta quella foga, mi lascia pensare e mi ritrovo, spesso, a ripensarci sopra.
Quella frase che mi turbinava in testa di continuo, che avevo ascoltato prima, uscita dall'altoparlante del grande piazzale di raccolta esterno, che era quasi l'ultima di una serie di buone intenzioni che il buon fedele cristiano deve compiere, pareva rivolta direttamente a me, come se avessi fatto qualcosa che non avrei dovuto fare: non finì di martellarmi in testa finché non ebbi scritto il tutto!

"...Non essere strumento di falsa pace..."




Prologo


"Papà, che cosa fai in missione di pace?"."Tesoro, invio cioccolatini e caramelle ai bambini come te!" ."Dall'aereo che piloti, papà?" ."Sì, amore mio!", risponde il padre al suo figlioletto sotto lo sguardo preoccupato di sua moglie che, con disapprovazione, esce dalla stanza e se ne va, sbattendo la porta, senza salutare il marito...


Cioccolatini e caramelle

..."Mamma, siamo sicuri in questo rifugio? Ho sentito dire che i nemici hanno le bombe intelligenti; me lo ha detto la maestra a scuola!"."Tranquilla, tesoro mio" risponde la madre, continuando: "Sei insieme a me. Non devi avere paura. Ci sono io con te e ti stringo forte. Fra poco sarà tutto finito e andremo a giocare insieme al girotondo. Ti voglio tanto bene, bambina mia!" ...



Il Tornado della missione di pace, sorvola la zona segnalata al pilota. Il radar di bordo ha individuato una zona termica dove, sicuramente, c'è il nocciolo tanto cercato: l'oggetto oscuro del nemico, l'ostacolo alla pace. Il pilota, diligentemente, seguendo le coordinate dell'obiettivo, visualizzate sul monitor, esegue l'ordine ricevuto dal suo superiore: schiaccia il pulsante verde. Il piccolo proiettile scrutatore, ad attrazione termica, individua un piccolo foro nel terreno, quello costruito appositamente per il ricambio d'aria nel rifugio. Non c'è molta differenza termica fra il nocciolo ben nascosto di un ordigno nucleare e il calore prodotto da molte persone che si riparano in un rifugio...Il piccolo proiettile sondatore centra alla perfezione il foro nel terreno producendo un ulteriore aumento termico dovuto allo sfregamento prodotto dalla sua velocità. I sensori rilevano un insieme termico sospetto. Il computer di bordo del Tornado, in tempo reale, ne calcola l'algoritmo e l'immagine sul monitor , davanti agli occhi del pilota, si colora di rosso: il nocciolo è lì! Un attimo di esitazione da parte del comandante, poi, sul tasto rosso: CLIC! ... Un sibilo... L'ordigno, all'uranio impoverito, entra nella fessura scrutata, precedentemente, dal piccolo proiettile intelligente: un boato...Tutto e tutti, dentro al rifugio, diventano: pace eterna...
Il vento artificiale, prodotto dall'esplosione, fa volteggiare nell'aria piccole, leggere, silenziose farfalle colorate: involucri frantumati di cioccolatini e caramelle, in un girotondo d'ipocrisia...



Epilogo

Il bambino accoglie con gioia il padre che è ritornato dalla missione di pace ed esclama: "Papà! Finalmente sei tornato! Hai portato tanti cioccolatini e caramelle anche a me?" ."No, tesoro! Per te ho scritto una storia che potrai comprendere quando sarai grande!"."È una favola, papà?" ."No, amore mio! " , risponde il padre, "È una storia vera!..." . La donna osserva suo marito e, come si fosse liberata di un fardello estremamente pesante, annuisce e, silenziosamente, esce dalla stanza...


Tiziano Consani - Međugorje: 05 luglio 2012

06 luglio 2012

Alle prime ore dell'alba, perché l'intenso caldo non avrebbe permesso di poterlo fare in altro orario, abbiamo percorso il sentiero che porta sulla collina delle apparizioni, accompagnando la salita con la recita del rosario,  fermandoci di volta in volta alle stazioni, raffiguranti i cinque misteri, disposte lungo il percorso ed ascoltando le preziose, coinvolgenti, spiegazioni della bravissima guida Anka che l'organizzazione del pellegrinaggio ha messo a nostra disposizione per le escursioni e per illustrarci, successivamente, nel pomeriggio nella reception della pensione che ci ospitava, con maggiori dettagli, la storia di fede e la cultura del popolo croato.
In cima al Podbrdo mi fermo e mi siedo su una grossa pietra a circa quindici metri dalla statua che rappresenta la Regina della Pace, rifletto sulla storia che ho scritto il giorno prima e mi chiedo se possa essere solo una fortuita coincidenza...
Mi guardo intorno e ascolto il silenzio di quel luogo, un po' disturbato da un gruppo di altri pellegrini, anche loro italiani, che si sono appropriati dell'intero spazio che c'è intorno all'immagine della Vergine, circondandola totalmente per un lungo periodo, senza offrire ad altri la possibilità di potersi avvicinare.
Mi è sembrato che stessero pregando per qualcuno in grave pericolo di vita e ho lasciato che terminassero pensando che sicuramente stavano facendo una cosa giusta.

Sono rimasto appartato e seduto, nello stesso posto, per tutto il periodo di preghiera di quel gruppo di persone e, nel frattempo che attendevo che terminassero per potermi avvicinare insieme alla mia famiglia,  su uno dei miei quarti di foglio A4 che mi porto sempre dietro nel mio quaderno, ho scritto le seguenti parole che quello spazio e quel frangente mi suggerivano:
cinguettio, pietre, croci, arbusti, miserie, luce, cielo sereno, non una nuvola, 
sentiero, emozione, pace, preghiera, frinire, cicale.

Nel pomeriggio, anziché andare a visitare Mostar come era in programma, sono rimasto a riposare in pensione e, mentre moglie e figlia erano in visita alla vicina cittadina turca, ho trasformato le parole da me appuntate sul Podbrdo nei seguenti versi che ho rifinito e letto, il giorno successivo, ai piedi della grande Croce che è eretta sulla sommità del monte Križevac, dopo aver percorso in circa un'ora il lungo e sconnesso sentiero e aver fatto tappa a ognuna delle quattordici stazioni che rappresentano l'intera passione di Gesù fino al suo risorgere.

07 luglio 2012

Prima di salire sul pullman che ci porterà sul Križevac, leggo i miei versi alla guida Anka che, alla fine della poesia, mi chiede se faccio il poeta di professione. Le rispondo che i versi non mi procurano il pane e che lo faccio solo per passione ma che comunque scriverò qualcosa di questa esperienza e poi  invierò anche a lei i miei componimenti. Vedo una luce nei suoi occhi ed al termine dell'escursione le chiedo di trascrivermi il suo indirizzo nel mio quaderno.

Ore 5,00: inizia la salita, l'alba è fantastica! Scatto una foto:




Dal Podbrdo al Križevac

L'alba,
da un cinguettio
accompagnata,
apre
il cielo sereno
e illumina
il cammino.

Prende il via
il Gran Mistero:
non una nuvola,
sul sentiero.

Quelle pietre
che spingono
il pellegrino;
quegli arbusti,
piccoli,
che estraggono
la linfa
dal niente,
come le Croci
e le Miserie
generano 
speranza alla Vita
e offron luce
e emozioni,
dando pace
che è Preghiera,
dando seme
che è Tesoro.

Prende forma
il Buon Pensiero
mentre, incessanti,
le cicale,
rompendo il silenzio,
ricordano
la nostra 
realtà terrena, 
breve,
come il loro frinire!


T. C.
Međugorje: 6-7 luglio 2012


8 luglio 2012

Il viaggio di ritorno è tranquillo e tutto il nostro gruppo è sereno a parte il fatto che le caviglie di ciascuno sono estremamente gonfie. Durante l'ultima sosta ognuno guarda le proprie caviglie, poi osserva quelle degli altri e si rincuora. Sicuramente le salite e le discese per i sentieri, nei giorni precedenti, il grandissimo caldo umido e le numerose ore di viaggio hanno avuto, per tutti, quel risultato. 
A parte due coniugi del gruppo che, fuori programma, il giorno 5 luglio, nel caldo pomeriggio, si sono recati, da soli, sulla collina delle apparizioni e hanno raccontato di aver visto il fenomeno del sole roteante..., i miei occhi non hanno visto alcun fenomeno soprannaturale ma solo una grande fede che spinge molti pellegrini provenienti da ogni parte del mondo a muoversi dalle loro case per venire a camminare anche scalzi (io non l'ho fatto! Non me la sono sentita) su quei sentieri accidentati. 
Ma il mio cuore ha sentito molto, la mia penna ha scritto, mossa dalla mia passione e ha tradotto il mio sentire.
In fondo l'anno precedente sarei partito sempre per fede ma più per curiosità che per necessità. Invece, quest'anno, sono partito per ringraziare la Vergine di aver vegliato su di me,  quando i medici dissero a mia moglie che ero arrivato al pronto soccorso con una grave peritonite e non c'era tempo da perdere: dovevo essere operato all'istante.
Ho visto anche alcuni turisti, lì , venuti per curiosità e non per necessità. Ma quel luogo non è adatto a tale stato d'animo. Sudavano ed erano paonazzi e si meravigliavano di non aver visto niente... Chissà cosa si aspettavano di vedere...

Una filastrocca per sorridere!

Pellegrino o turista?

Sale, sale
il pellegrino;
pensa e prega
lungo il cammino...
Quando arriva
in cima al monte
la sua croce
sente forte!

Sale, sale
anche il turista;
suda tanto,
non sa quanto...
Anche lui
arriva al monte
ma non sente,
neppur, Caronte!


T. C.
Croazia - Viaggio di ritorno da Međugorje : 8 luglio 2012

Ringrazio mia figlia che ha desiderato ritornare a Medjugorje insieme a  noi e mia moglie che acquista tutti i libri sui quali mi documento ed usa il mio PC, solo ed esclusivamente, per leggere e meditare sui messaggi provenienti da quel luogo.
Ringrazio, in modo particolare, chi è arrivato a leggere fino a questo punto nella speranza di avere utilizzato la mia capacità di esprimermi mediante la scrittura in modo da essere stato utile a portare, ad altri, questa breve testimonianza.

T.C.

14 agosto 2012

lunedì 6 agosto 2012

Grazie, mio ulivo! ... Un ulivo a Tre Colli di Calci ( Pisa )




Durante il nostro percorso di vita, facciamo una serie di scelte determinanti, per la nostra crescita interiore. A volte dettate dall'istinto ispirato, forse, da una voce che viene da dentro e che ha forti radici impiantate profondamente nella terra.

T.C.



sabato 4 agosto 2012

Pillole di sapere artigianale

Si tratta di un piccolo manuale in versione tascabile. Nel suo interno sono contenuti, in pillole, le basi per ben utilizzare la meravigliosa risorsa che è Internet.


Si tratta di un manuale costruito sul campo; chi lo leggerà potrà imparare il modo per non rimanere mai senza lavoro. Un lavoro di tipo indipendente, fatto per chi desidera inventarsi una serie di attività all'interno di un unico lavoro: la vendita dei servizi artigianali e professionali. Un metodo valido nella realtà attuale del mercato, molto concorrenziale, che richiede molteplici servizi personalizzati, di qualità ed a basso costo.


Un lavoro che predispone, chi lo fa, ad una ampia elasticità mentale ed a una motivata mobilità. Diciamo che non è consigliabile a chi cerca un'attività sedentaria ma sicuramente di grande interesse a chi non può stare sempre fermo nello stesso posto.


Ovviamente, proprio per rendere il manuale maneggevole, vi ho inserito solo le fondamenta per apprendere il meccanismo e poterci costruire sopra il vostro interesse preferito, sia che si tratti di un lavoro oppure di un hobby.


Il manuale non si trova in libreria ma qui sul web, proprio per dimostrare la praticità di acquistare un libro via Internet, riceverlo a casa in due o tre giorni e poterlo sfogliare realmente e non virtualmente.


Per acquistarlo è semplice, basta cliccare sulla fotografia, sotto in basso, inserire il libro nel carrello, registrarsi al sito e completare l'acquisto. Chi non sapesse come fare questi passaggi avrà un motivo in più per acquistarlo veramente! In alcuni capitoli del libro ho dato ampio spazio sul come effettuare acquisti online con chiari suggerimenti da tenere in considerazione.


Buona lettura!




Possono essere lette, gratuitamente, le prime pagine del libro dal seguente tasto: LEGGI ORA!

Oppure inviatemi una mail a: 
t.consani@alice.it

sabato 14 luglio 2012

Dal Podbrdo al Križevac




L'alba,
da un cinguettio
accompagnata,
apre
il cielo sereno
e illumina
il cammino.

Prende il via
il Gran Mistero:
non una nuvola,
sul sentiero.

Quelle pietre
che spingono
il pellegrino;
quegli arbusti,
piccoli,
che estraggono
la linfa
dal niente,
come le Croci
e le Miserie
generano 
speranza alla Vita
e offron luce
e emozioni,
dando pace
che è Preghiera,
dando seme
che è Tesoro.

Prende forma
il Buon Pensiero
mentre, incessanti,
le cicale,
rompendo il silenzio,
ricordano
la nostra 
realtà terrena, 
breve,
come il loro frinire!


Tiziano Consani
Međugorje: 6-7 luglio 2012

domenica 24 giugno 2012

Stelle




Invisibili particelle,
compongono le idee,
che diventano stelle.

La luce si diffonde
nell' immenso,
tenue ed uniforme.

Raggi
in diversa combinazione,
creano
la nostra condizione.

Sogni per crescere
ostacoli per distruggere
amori per sentire,
il momento di ricostruire.


TC
(2011)



sabato 23 giugno 2012

Perché le viole si chiamano così...

Interpretazione fantasiosa del quadro di Picasso: Arlecchino






Una fitta nebbia avvolgeva il malvagio Pianeta Viola. Solo la Cometa Gialla avrebbe potuto illuminare la via spaziale che avrebbe permesso ai suoi due satelliti, Idrogeno e Ossigeno, di sfuggirgli, di separarsi da lui, per sempre. La Grande Voce aveva parlato ed ormai mancava poco al grande evento. Dopo milioni e milioni di anni era giunto il tempo che avvenisse la separazione.

Pianeta Viola era adirato con la Grande Voce. Non era abituato a concedere la libertà ai suoi prigionieri.

Chiamò a rapporto le sue due guardie fidate: Rapa e Foglia Verde. Comandò loro di nascondere i due satelliti dentro le caverne segrete del Monte Roccia dove stavano già nascosti tutti gli altri prigionieri.

Le due guardie ubbidirono e nascosero i due satelliti nella prigione segreta. Fu lì che Idrogeno ed Ossigeno fecero conoscenza con altri prigionieri: Terra, Seme e Ferro. Tutti insieme iniziarono subito a pensare ad un piano di fuga, ad un modo per poter essere raggiunti anche da un solo raggio di luce della Cometa Gialla.

Serviva qualcosa che potesse aprire un varco nelle caverne del Monte Roccia.

Dopo alcune notti insonni, fu Terra che ebbe una brillante idea e la espose subito ai compagni di sventura. Chiese a Ferro di colpire fortemente la parete di roccia della loro prigione e di riuscire a staccare alcuni pezzetti rocciosi e consegnarli ad Idrogeno ed Ossigeno.

Ferro si dette subito da fare e, con due colpi precisi, staccò alcuni frammenti di roccia e li porse ai suoi due compagni come gli aveva detto Terra. A quel punto, Terra disse ad Idrogeno ed a Ossigeno di avvicinarsi e di strofinare insieme quei frammenti di roccia. Entrambi così fecero e lo strofinamento dei frammenti produsse alcune scintille che improvvisamente, a contatto dei due satelliti, divennero: Fuoco.

Fuoco, Idrogeno ed Ossigeno, insieme, innescarono un'enorme esplosione che fece aprire un varco nel Monte Roccia. La luce della Cometa Gialla entrò immediatamente dentro la prigione ed illuminò la via alla Grande Voce che, subito, duplicò Ossigeno, il quale, insieme ad Idrogeno, si trasformò in: Acqua.

Acqua spense subito il fuoco perché si potesse salvare Seme e, tutti insieme, salirono sulla coda della Cometa Gialla e fuggirono nell'immenso Spazio. Si unirono a loro anche i due guardiani Rapa e Foglia Verde, spaventati da quell'evento. Viaggiarono finché non trovarono un punto di Spazio illuminato da una stella di nome: Sole. Idrogeno si fermò in alto a fare da guardiano. Ossigeno scese più in basso e costruì: Aria. Terra si sedette, respirò Aria, guardò in alto e salutò gli amici Ossigeno ed Idrogeno, poi chiamò Acqua e la divise in Fiumi e Mari ed infine si cosparse tutta la superficie di Seme e chiese a Rapa ed a Foglia Verde di vegliare, perché da lì a poco sarebbe nata: Vita.

Foglia Verde fece un grande lavoro ed irrorando di Acqua il Seme nella Terra, costruì grandi Foreste e bellissimi Prati pieni di Fiori che dettero Frutti. Vennero Animali e Umani portati da Vita. Ferro fu di grande aiuto agli Umani. A Primavera, per ricordare la fuga dal suo malvagio padrone come qualcosa di bello, Foglia Verde fece nascere sui Prati, le Viole.

Rapa invece si addormentò, non fece niente. Era nata Rapa e tale rimase.




TC
17/04/2011
http://fantasiainrete.blogspot.it/2011/10/il-quadro-magico-osservando-larlecchino.html

domenica 3 giugno 2012

Pensieri... di "grandi uomini"


"Una delle più grandi ingiustizie del mondo contemporaneo consiste proprio in questo: che sono relativamente pochi quelli che possiedono molto e molti quelli che non possiedono quasi nulla. 
È l'ingiustizia della cattiva distribuzione dei beni e dei servizi destinati originariamente a tutti. 

(Giovanni Paolo II)





"Sulla terra abbiamo risorse sufficienti a soddisfare i bisogni di tutti,  ma non abbastanza per soddisfare l’ingordigia di pochi" 

(Ghandi)


mercoledì 30 maggio 2012

Angeli






Guardano avanti
senza voltarsi,
apron le braccia,
mai son distanti.

Si vedono ovunque,
intorno a noi, ben
pronti agli eventi
e sempre presenti.

Confortano l'anima
dell'umano che soffre,
offron la vita
a chi vive la morte.

Son volontari,
non temon la sorte,
aiutano gli altri
e ne son roccaforte.

Non cercan compenso
o doni terreni,
danno se stessi
e lo fanno sereni.

Non hanno le ali
non vengon dal cielo,
son uomini e donne
e fan vero Vangelo.

Princìpi solidi
su basi di roccia,
non temono venti
ma spargon sementi.

Come stelle sparse
nelle notti del mondo,
disgregano il buio
e rischiarano il fondo.

Offrono il cuore,
il sangue e l'amore,
riflettono sempre
la luce del Sole!


TC

30 maggio 2012

domenica 20 maggio 2012

L'avventura della vita



Giovani vite stroncate
dal vile destino sfrontato,
sognavan di certo l'estate
e non il forte boato...

Bombe di criminali,
ieri, una vita han segnato;
la terra di scosse anormali,
oggi, col pianto ha bagnato..

Contro il declino costante
i grandi hanno convenuto,
che serve liquido contante
e, da noi, già era saputo...

La serenità sfugge di mano,
la natura genera  sventura,
le miserie colpiscono l'umano
disorientato per  l'avventura...

Torna frequente il pensiero
che sembra già scritto da tempo:
di fronte ad un Credo sincero
possiamo pregar nel frattempo...

TC
20 maggio 2012







domenica 6 maggio 2012

Semplicemente amare



Un flusso
incontrollabile,
un'energia
piena, forte
che,
semplicemente,
dà e toglie!
Tanto,
da far apparire
folle
tale azione,
alla vista
di chi,
amato,
non ricambia
l'atto
con la medesima
passione,
sentendosi:
ingabbiato...

TC 06 05 2012

lunedì 23 aprile 2012

Minuti














"Son sabbia i minuti spensierato mortale, da non lasciar scorrere senza cavarne oro! " - Charles Baudelaire -


I minuti van raccolti
uno ad uno: sono volti!
Tante facce con risvolti
d'apparenza pur stravolti!

Corre il tempo senza fine
dentro un turbine confine
e risente ormai sovente
di oro vero nella mente!

TC - 23 aprile 2012

Raccogliere


Rovistavo fra i miei pensieri
Assaporandone l'essenza
Con vero sentimento
Cercando di attingerne
Ogni minimo sentire.
Già ero in ascolto
Lontano e vicino
In un connubio di sensi
Entravo ed uscivo
Razionalizzando, finché
Estraneo, mi perdevo...

Raccogliendo il meglio
Avuto in dono
Cadendo nel pozzo
Credendo di annegare
Ormai stremato
Galeggiai invece
Là dove il destino
Illude i sensi
E conoscendone seguito
Rapisce il pensiero
E di nuovo io, ero!

(TC 07 aprile 2012 -acrostico doppio-)

domenica 15 aprile 2012

Poco prima dell'amore


Testo di Alessandro Scarpellini 

Un grido svegliò la strada. Una donna scarmigliata, battendosi il petto nudo, maledisse dalla finestra un cecchino, che aveva sparato ad una luce, al suo ragazzo che si spogliava. Si erano permessi solo il tepore di un lume. La luna, quella sera di stelle, pareva una barca dalla prua ricurva, una culla, una mezzaluna per tritare le erbe colte nel campo. Il fragore del vetro rotto, spezzatosi in una trina sanguigna, li aveva sorpresi poco prima dell’amore.
Il ragazzo, sfiorato dalla morte, si era rannicchiato su se stesso, come per rifugiarsi nel calore del ventre materno. La Via Lattea, lontana, si perdeva in una immobile marea di punti luminosi. Non aveva più la forza di stendere le braccia, mutarsi in cicogna o airone, e volare via nel buio della sera. Vomitava sangue. Un colpo solo, un solo colpo, sparato nella notte. Fece una goffa capriola, si lasciò cadere nel niente. Venti anni forse non ancora compiuti..
La ragazza, nuda nel letto, si coprì con le lenzuola, in un gesto infantile, quasi avesse timore di essere vista dalla luna. Una scheggia di notte aveva ucciso la speranza, l'amore. Proiettili vaganti, senza alcuna differenza, massacravano chi credeva o non credeva in Dio, gli angeli terreni e gli angeli custodi. Il suo seno, un giorno a venire, sarebbe stato gonfio di latte per il suo bambino. Ora aveva capezzoli piccoli, duri, e una dolce ferita in un pube ombroso. Mai aveva avuto la forza di gridare.
Urlò, e il lume tremò, ma non si accesero le luci della città. Il vento mosse piano i suoi capelli corti, crespi. Aspettò, per sé, un altro proiettile, socchiudendo gli occhi stanchi. Voleva morire gridando al mondo l’orrore della guerra. Nuda, una bellezza sconvolgente, offrì il cuore al tiratore scelto, di cui non vedeva il viso.
Il silenzio.
Si nascondeva su qualche tetto, in un solaio di casa abbandonata, nella sera fredda e stellata. Nessuno si mosse, niente successe.
Solo il silenzio.
Urlò ancora per farsi sentire, scoprire, uccidere. Una farfalla notturna vorticava attorno al lume, rischiando di bruciarsi le ali e morire. Soffiò. Il fremito delle ali era lieve, leggero, come le mani di lui, quando le carezzava la schiena nuda, sussurrandole di lasciarsi andare e che avrebbero vissuto insieme. Proprio sotto alla nuca, su una spalla, una coccinella di sangue.
Uno specchio rifletteva la sua immagine disperata, invecchiata. Era finita la giovinezza. Gli occhi, riflessi nella penombra della stanza, la ferivano.
Una sedia di paglia sfondata, un cappello da giovinetta con un nastro azzurrino, e la foto della madre fuggita via. Si sedette. Un mazzolino di fiori secchi, una credenza vuota, un po’ di pane e un piatto di ceramica bianca. Sussurrò un nome all’immagine riflessa nello specchio, un suono semplice e senza senso. Gridò ancora. Poi, non vedendo altro che il buio, si rassegnò al silenzio.
Carezzò le spalle nude, forti, muscolose del giovane uomo. Non respirava più. Le massaggiò con dolcezza, senza fretta. La farfalla, affascinata dalla luce del lume, le girava intorno, sfiorandole i capelli. Si acquietò. Chinatasi su di lui, gli parlò sottovoce, e lo chiamò amore.
Si sporcò le mani di sangue.
Lo baciò, sollevò il suo capo, e gli offrì il seno. Non aveva ancora latte. Il fiume, fangoso, scorreva verso Gorazde. Una ninnananna per il suo bambino.
© Alessandro Scarpellini

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